Il Natale in Puglia è uno dei momenti più emozionanti dell’anno.
Il calendario dell’Avvento è ricco di tradizioni, coniugate abilmente con le specialità gastronomiche, la passione per i presepi e quel folclore avvolgente che riscalda l’atmosfera. Nella memoria di ogni luogo ritornano i profumi e i sapori delle mandorle e dei fichi, maturati al sole dell’estate, protagonisti sulle tavole imbandite.
Il Natale in Puglia è un’esperienza unica da vivere, unendo il sacro e il profano con il piacere escursionistico alla scoperta della Murgia e del Gargano con la sua foresta Umbra, patrimonio naturale dell’Unesco, dalla lussureggiante Valle d’Itria al Salento attraversando la storia della Magna Grecia e dei luoghi carichi dello spirito creativo umano.
Il paesaggio di Monte Sant’Angelo, Patrimonio UNESCO, durante il Natale lascia senza fiato. Anticamente dal 25 novembre al 25 dicembre ogni giorno era celebrato con un’intensità emotiva e spirituale che contrassegnava il tempo e scandiva l’avvicinarsi delle feste. Nei giorni precedenti il Natale, diversi gruppi di zampognari provenienti dall’Abruzzo e dalla Basilicata con i loro abiti pastorali intonavano canti e nenie natalizie. Durante la messa del 24 dicembre, si narra che in diverse case si preparavano le pettole, dolci tipici del periodo natalizio, mentre la cena consisteva in un piatto di “laine, cicr e baccalà” (pasta fresca, ceci e baccalà) seguito da anguille arraganate o fritte, baccalà fritto, salsicce alla brace, pettole bagnate nel vincotto di fichi, calzoncelli e vino.
Restando nel foggiano, Pietramontecorvino è un altro borgo che è annoverato fra i “Borghi più belli d’Italia” e “Bandiera Arancione” del Touring Club. Il Natale è l’occasione perfetta per scoprire questo borgo, tra presepi artistici e rappresentazioni teatrali.
A Capurso il periodo natalizio è accompagnato da un mix di eventi, mercatini e degustazioni fino al 6 gennaio. Qui la manifestazione regina del Natale è la Fanoje, che riscalda il cuore del centro storico e l’antica piazza del Castello solitamente nelle serate del 7 e 8 dicembre.
Il fuoco resta un elemento distintivo anche a Castellana Grotte, dove dall’inizio di dicembre fino al 12 gennaio Castellana si veste a festa per il Natale. Gli eventi mondani incontrano e abbracciano quelli religiosi: uno dei più sentiti dai fedeli è quello della Diana, una suggestiva processione notturna tra i frantoi di Castellana che precede i festeggiamenti in onore della Santa Patrona, la Madonna della Vetrana. Seguono le Fanove, una celebrazione lunga una notte, quella dell’11 gennaio, che si ripete uguale e diversa ogni volta da 330 anni. Una festa che diventa una sagra, un pellegrinaggio profano che riesce ogni anno a consacrare Castellana Grotte come città del fuoco e dei sapori di Puglia.
Anche Francavilla Fontana apre i festeggiamenti di Natale con un evento religioso. La festa di Santa Cecilia, celebrata il 22 novembre, anticipa di qualche settimana l’atmosfera di colori e luci tipiche di questo periodo dell’anno. Santa Cecilia è festeggiata con spettacoli itineranti bandistici e degustazioni di prodotti gastronomici locali. L’8 dicembre la città entra nel vivo del Natale con la festa dell’Immacolata, dove sui mercatini allestiti per Santa Cecilia non mancano prodotti tipici pugliesi e tradizionali natalizi come le pettole, le cazzatedde cegliesi, i panzerotti, dolci tipici locali e l’immancabile vino novello.
L’Immacolata è una festa molto sentita anche a Molfetta, dove l’8 dicembre la processione del simulacro dell’Immacolata Concezione è l’evento clou. La statua lignea, bellissima, datata probabilmente 1700 pare sia stata realizzata dallo scultore napoletano Nicola Fumo. “La Santa Allegrezza” è il canto popolare natalizio di Molfetta, che ogni anno comincia a risuonare la sera dopo il 13 dicembre, giorno di Santa Lucia. Gruppi di ragazzi intonano per le strade il lungo canto di preghiera con un verso finale che invita le padroni di casa a offrire le prelibatezze del periodo, come gli “occhi di Santa Lucia”, i cuscinetti di Gesù bambino, le cartellate e le spume di mandorle. Santo Stefano è invece il giorno “dù tridde”, una tipica pasta molfettese cotta direttamente nel brodo di carne.
La carne è l’ingrediente principe di un altro Comune in provincia di Bari: Sammichele di Bari. Qui la zampina è tra gli alimenti che maggiormente identificano la cittadina sia sul territorio sia altrove, tra numerose bracerie e fornelli dove la salsiccia a spirale richiama visitatori ogni anno. Natale è un’occasione perfetta per gustare le bontà del territorio come la suddetta salsiccia, insieme con altri prodotti di eguale bontà.
Ogni città durante il Natale segue quelle usanze identitarie di quel luogo. Come avviene a Bisceglie, dove la sera di San Silvestro si attende la mezzanotte in famiglia giocando a tombola o a carte. Fino ai primi del Novecento, qualche minuto prima della mezzanotte, era tipico vestire due ragazzi, uno da vecchio con gobba, barba e bastone, e l’altro da adolescente che sventolava una bandierina.
L’abile artigianato costruisce i più bei presepi di Puglia in pietra, legno, cartapesta, terracotta, gesso, permettendo di portare a casa un frammento di emozione.
Taranto è tra le città dove la tradizione dei presepi viventi è più viva che mai. Nei Comuni di Fragagnano e di San Marzano di San Giuseppe, le ambientazioni trasportano i visitatori in un’altra epoca. A Fragagnano il presepe è allestito all’interno di un sistema di grotte scavate nel tufo bianco dove i visitatori possono degustare pettole calde, pesce e ricotta preparati in loco. Nella gravina del Santuario rupestre della Madonna delle Grazie a San Marzano di San Giuseppe il presepe coinvolge i pellegrini in un percorso che si snoda per circa un chilometro. Quasi 350 figuranti ricreano all’interno delle grotte naturali scorci di vita quotidiana con la rappresentazione dell’artigianato di un tempo.
A Vico del Gargano ogni anno va in scena una gara presepiale alla quale partecipano non solo artisti pugliesi ma anche artisti provenienti da tutta Italia e fino al 6 gennaio le strade le chiese ed i portici si trasformano in museo per esporre questi capolavori.
Tra le esposizioni di artigianato più grandi in Puglia, il “Natale in fiera” di Galatina è senza dubbio un appuntamento imperdibile per conoscere le proposte di artigianato locale, enogastronomia salentina e tanto altro. Il Salento è infatti una parte della Puglia in cui ci pensano i dolci a imbadire le tavole durante il Natale: purceddhruzzi, carteddhrate, pasta di mandorla, mustazzoli e le pittule calde (unico piatto salato che è possibile trovare tutto l’anno). Piatti entrati nella tradizione perché preparati direttamente dal popolo. Una leggenda vuole che a Galatina, prima di recarsi alla messa della notte di Natale, le famiglie lascino la tavola apparecchiata per permettere alle anime dei defunti di goderne.
Restando in Salento, Gallipoli si riempie di presepi artistici e viventi, il tutto accompagnato dalla Pastorale, una melodia composta da un musicista gallipolino che risuona tra le vie della città.
Nella Grecìa Salentina il Natale è vissuto con la tradizione delle “strine”, il canto rituale in lingua grika che accompagna la nascita di Gesù Cristo e si compone di suoni e parole musicate da piccoli gruppi di cantori che le intonano mentre percorrono le vie del centro storico.
L’atmosfera natalizia nel folclore delle località della Puglia si coglie in modo straordinario sulle tavole, con tutta la pasticceria tradizionale pugliese, tra cui cartellate, dolcetti di mandorla, mostaccioli. La gastronomia accomuna tutti i territori, che in questo periodo pullulano di bontà: a Bitonto è un tripudio di Carteddate, Calzengìiddə, Cotto di fichi e mosto cotto, Scileppə (un dolcificante adoperato per ricoprire i dolci, soprattutto taralli), il Sasaniddə (l’odierno sosamello) e i Mastazzulə che nella fantasia simboleggiano i dolci del Battesimo di Gesù. I dolci natalizi e i liquori casalinghi (rosoli) sono l’espressione di una tradizione popolare, ricca e gustosa, trasmessa di generazione in generazione.
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Dolci natalizi
Dolci e cartellate ricoperte di vincotto